I vini

calice-e-vino

L’ambito territoriale della DOC Friuli Colli Orientali comprende la fascia collinare della provincia di Udine, ovvero, partendo da nord, i comuni di Tarcento, Nimis, Povoletto, Attimis, Faedis, la zona est di Cividale, San Pietro al Natisone, Prepotto, Premariacco, Buttrio, Manzano, San Giovanni al Natisone, Corno di Rosazzo, per un totale complessivo di più di 2000 ettari di superficie vitata.

I vini prodotti in questa zona sono il risultato di un terroir, vale a dire la combinazione di terreno – clima – vitigno, particolarmente favorevole. Le condizioni pedoclimatiche ottimali hanno permesso la coltivazione di vitigni autoctoni, ovvero nati e acclimatatisi al particolare condizioni pedoclimatiche dei Colli Orientali o che vengono qui coltivati da tempi immemorabili, così come di altre varietà provenienti da diverse zone europee, che qui si sono ben adattate producendo dei considerevoli risultati in termini qualitativi.
La produzione Friuli Colli Orientali, rigorosamente contenuta in termini quantitativi, si caratterizza per la manualità delle vendemmie e per l’uso discreto delle più moderne tecniche enologiche; tradizione e modernità per mantenere l’integrità del prodotto, garantire un alto standard qualitativo ma soprattutto regalare sensazioni uniche grazie alla secolare e felice interazione tra uomo-vitigno-territorio .

I vitigni autoctoni coltivati nella zona Friuli Colli Orientali sono la Malvasia, il Picolit, il Pignolo, il Refosco dal peduncolo rosso, la Ribolla gialla, lo Schioppettino, il Tazzelenghe, il Tocai friulano e il Verduzzo friulano. Alcuni di questi possono vantare oltre duemila anni di storia documentata, da quando i Romani, così narra Tito Livio nella sua storia di Roma, stabilirono la prima colonia nella zona di Aquileia.

Una tradizione di lunga data tramandata fino ai nostri giorni: basti pensare che attualmente il disciplinare di produzione Friuli Colli Orientali annovera al suo interno il maggior numero di vitigni autoctoni in Italia.

VINI BIANCHI

Chardonnay

È uno dei più importanti vitigni a bacca bianca del mondo, ad oggi largamente diffuso. E’ nato in Borgogna, regione della Francia Centro Orientale, dove costituisce la componente fondamentale dell’uvaggio di alcuni importanti e prestigiosi vini come lo Champagne. Grande vino da spumantizzazione, si presta inoltre all’invecchiamento in barrique. In Italia è diffuso in Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Trentino Alto Adige. Per lungo tempo confuso con il Pinot bianco, dal 1978, con D.M. 24.10, lo Chardonnay è iscritto nel Catasto Nazionale delle Varietà.
Colore: giallo paglierino, dall’intensità variabile.
Profumo: sentori di mela, fiori di acacia, crosta di pane fresco.
Gusto: asciutto, pieno, armonico e fine, di ottima gradazione e acidità fissa equilibrata .
Abbinamenti: vino da aperitivo, adatto a una vasta gamma di antipasti magri, minestre, piatti a base di uova o di pesce.
Temperatura di servizio: 10-12°C. Se spumantizzato, va servito freddo: 8-10°C

Pinot Grigio

Vitigno di origine francese, più precisamente borgognona. Si reputa sia di origine antichissima, dal momento che tracce della sua coltivazione risalgono all’epoca romana. Agli inizi dell’800 si è diffuso in Piemonte e, successivamente, nel resto del Nord Italia, trovando in Friuli condizioni ambientali particolarmente favorevoli. In commercio si trova vinificato in bianco o più raramente con leggera macerazione sulle bucce a dare un vino ramato.
Colore: paglierino con eventuali riflessi ramati.
Profumo: tipico che ricorda i fiori di acacia.
Gusto: sapore secco, pieno senza cedimenti, retrogusto piacevolmente amarognolo.
Abbinamenti: vino da aperitivo, adatto a una vasta gamma di antipasti magri, minestre leggere, piatti a base di pesce e carni bianche.
Temperatura di servizio: 8-10 °C.

Pinot Bianco

Vitigno di origine francese, è frutto di una naturale mutazione gemmaria del Pinot Nero. Già noto in epoca romana, oggi è diffuso in tutte le zone DOC della regione.
Colore: giallo paglierino più o meno intenso.
Profumo: ricorda l’albicocca, il ciliegio, i fiori bianchi, la mela.
Gusto: delicato e vellutato con gradazioni ed acidità sostenute.
Abbinamenti: vino da aperitivo, adatto a una vasta gamma di antipasti magri, minestre, piatti a base di uova o di pesce.
Temperatura di servizio: a 10-12 °C.

Ribolla Gialla

Vitigno autoctono friulano che risulta noto già dal 1300. Il nome deriva dallo sloveno Rébula, che nel dialetto friulano è diventato Ribuele. Agli inizi del secolo scorso, durante l’Impero Austro-Ungarico, i filtrati dolci di Ribolla erano molto apprezzati e quotati. La Ribolla deve il suo nome al caratteristico alto contenuto di acidità malica che, nei tempi passati, portava il vino a “ribollire” nelle damigiane.
Questo antico vitigno viene oggi coltivato prevalentemente nella fascia collinare che si estende da Tarcento e, passando attraverso il Carso, arriva fino all’Istria. La Ribolla Gialla trova la sua migliore espressione in collina, dove questo vitigno vigoroso, dal germogliamento e maturazione tardive, dà ottimi risultati.
Colore: colore giallo paglierino scarico, con deboli riflessi verdognoli.
Profumo: floreale e fragrante, elegante e raffinato.
Gusto: secco, ingresso in bocca elegantemente citrino, di ottima beva.
Abbinamenti: si accompagna ad antipasti freddi, con salse agre al limone, minestre, soprattutto creme vellutate e primi piatti a base di verdure, e piatti di pesce salsati.
Temperatura di servizio: 10-12 °C.

Malvasia Istriana

Vitigno autoctono friulano. Nella numerosa famiglia delle “Malvasie” quella coltivata in Friuli è la Malvasia Istriana le cui origini sembrano provenire dal Peloponneso.
In Istria, ed in particolare nelle zone di Rovigno e Parenzo, le prime tracce di coltivazione della Malvasia risalgono al 1300. Da qui il vitigno si è diffuso fino ad arrivare al Carso triestino e Goriziano e nelle valli del Friuli.
Oggi è coltivata in tutta la fascia collinare del Friuli, nelle grave e lungo il litorale.
Colore: giallo paglierino, dall’intensità variabile.
Profumo: gradevole, caratteristico, che ricorda l’albicocca e la pesca.
Gusto: asciutto, rotondo, armonico, giustamente alcolico, dissetante.
Abbinamenti: Ottimo vino da aperitivo e da antipasti magri. Si adatta anche a primi piatti e zuppe a base di verdure e di pesce.
Temperatura di servizio: 10-12 °C.

Friulano

Vino bandiera della regione, è un vitigno autoctono del Friuli di origini antichissime, con documenti scritti che risalgono a oltre due secoli fa. (Vino completamente diverso dal Tokay ungherese, ottenuto dall’assemblaggio di uve Furmint, Hàrzevelu e Muscat lunelu , il cui nome sta ad indicare una precisa area geografica.)
A causa di una sentenza della Corte Europea, il nome Tocai Friulano è stato perso ed è stato sostituito con il sinonimo “Friulano”. Coltivato anche nel vicino Veneto, è soprattutto in Friuli che la varietà è alla base di un vino varietale al 100%.
Colore: paglierino dall’intensità variabile, presenta sfumature verdognole.
Profumo: delicato, gradevole che ricorda i fiori di campo e di mela verde.
Gusto: al gusto asciutto, intenso, vellutato, generalmente con acidità moderata. Caratteristico finale di mandorla amara.
Abbinamenti: eccellente come aperitivo, ottimo con antipasti magri come il prosciutto crudo, minestre in brodo, sul pesce e sulle carni bianche.
Temperatura di servizio: 10-12 °C.

Riesling

Vitigno di incerta origine fra Francia e Ungheria. Originario delle valli attraversate dal Reno e dalla Mosella, è stato importato anche in Friuli, dove si è perfettamente ambientato nelle zone collinari, offrendo un vino dal perfetto equilibrio gustativo.
Colore: giallo paglierino poco marcato.
Profumo: profumo tipico di agrumi, fiori di campo, leggermente aromatico.
Gusto: al palato elegante, asciutto, fresco, con una buona acidità
Abbinamenti: si accompagna a piatti a base pesce, crostacei, molluschi, minestre delicate, carni bianche senza spezie.
Temperatura di servizio: 8-10 °C.

Sauvignon

Vitigno di origine francese, partecipa nella madre patria alla produzione di vini rinomati e celebri in tutto il mondo, come Sancerre e Pouilly Fumé. E’ un vitigno internazionale, diffuso in Australia, Austria, Nuova Zelanda e in molte altre nazioni.
In Friuli ha trovato diffusione soprattutto nei Colli Orientali del Friuli, Collio e Grave. Ma è soprattutto nella fascia collinare, caratterizzata da condizioni pedoclimatiche estremamente favorevoli, che il Sauvignon dà eccellenti risultati.
Nella zona dei Colli Orientali, questo vitigno copre una superficie di 230 ettari, ed è proprio grazie alla caratteristica dei suoli di questa zona che il Sauvignon è in grado di caratterizzarsi per un eccellente patrimonio aromatico.
Colore: giallo paglierino più o meno intenso.
Profumo: delicato tendente all’aromatico, che ricorda i fiori gialli, la salvia, la menta, il peperone e la foglia di pomodoro.
Gusto: di struttura, corposo e caratteristico nel contempo dotato di buona acidità.
Abbinamenti: vino da aperitivo e da abbinare a piatti primi piatti speziati, creme e minestre, formaggi di media stagionatura o erborinati, anche a pesce di laguna.
Temperatura di servizio: 8-10 °C.

Traminer Aromatico

Vitigno di origine incerta, infatti i pareri circa le sue origini sono fra loro contrastanti: alcuni ritengono che provenga dal Tirolo, altri dall’Alsazia, altri ancora dalla zona del Reno. Ciò che risulta esser certo è, comunque, il fatto che l’origine di questo vitigno si trovi nelle zone ad alta latitudine di coltivazione della vite.
In Italia, le regioni di maggior coltura di questo vitigno sono il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, dove il Traminer si è eccellentemente adattato ai terreni, al clima e all’esposizione con ottimi risultati.
Colore: giallo paglierino più o meno intenso.
Profumo: caratteristico con aroma intenso che ricorda la vaniglia, i fiori di tiglio, la mandorla, la frutta matura.
Gusto: asciutto, aromatico, intenso, caratteristico e pieno.
Abbinamenti: vino impegnativo da abbinare ad antipasti elaborati caldi o freddi, pesce in salsa e formaggi saporiti.
Temperatura di servizio: 10-12 °C.

Verduzzo Friulano

Vitigno autoctono del Friuli, coltivato prevalentemente nelle zone collinari. Indubbiamente si tratta di un vitigno molto antico e assai diffuso anche in epoche passate. Lo troviamo, infatti, descritto dall’Acerbi nel 1825 nell’opera Viti Friulane né contorni di Udine.
Il Verduzzo è largamente diffuso in tutto il territorio friulano, dove viene coltivato sia in pianura che in collina. Ma è la coltivazione in collina che, grazie alle caratteristiche pedoclimatiche che la caratterizzano, fornisce risultati qualitativamente migliori.
Colore: giallo dorato, anche intenso.
Profumo: caratteristico, intenso, gradevole, con bouquet che richiama note di mela, pera, albicocca.
Sapore: al palato amabile o dolce, leggermente tannico, robusto, corposo, con alcolicità anche elevata.
Abbinamenti: tipico vino da dessert che si accompagna bene a pasticceria secca. Se invecchiato risulta interessante anche abbinato a formaggi a pasta dura e di lunga stagionatura.
Temperatura di servizio: 12 °C.

Ramandolo Docg

Prima DOCG della regione, deriva da uve di Verduzzo friulano prodotte in una piccola zona dei Colli Orientali del Friuli. Vitigno antichissimo, era già presente nella lista dei vini serviti a papa Gregorio XII in occasione del Concilio del 1409.
I vigneti sono posizionati e coltivati al sole sulle dolci colline friulane, nella zona compresa fra il comune di Nimis e quello di Tarcento, terra di Celti e Longobardi.
Colore: giallo dorato intenso, oro antico.
Profumo: profumo intenso, fruttato che ricorda il miele di castagno.
Gusto: per lo più amabile o dolce, leggermente tannico, di forte carattere e grado alcolico anche elevato specie se prodotto con uve passite.
Abbinamenti: è una delizia con il prosciutto San Daniele e fichi maturi, con il lardo, il salame di Nimis, i formaggi stagionati, la trota affumicata, il foie gras e, naturalmente, con i biscotti Uessuz, i Ramandolini, la Gubana, la pinza.
Temperatura di servizio: 10-12 °C.

Picolit Docg

Vitigno autoctono friulano, indubbiamente antichissimo, già coltivato in epoca imperiale romana, ebbe l’onore di deliziare i palati di papi e imperatori. Fra gli estimatori del Picolit, si annovera anche Carlo Goldoni, il quale definisce questo vino la gemma enologica più splendente del Friuli.
Vitigno arrivato ai nostri giorni grazie all’opera del Conte Fabio Asquini di Fagagna che nel 1700 salvò questo pregiatissimo vitigno da sicura scomparsa. Fu lo stesso Asquini che lo rese noto ai “forestieri” in mercati di alto prestigio come Londra, Parigi, Genova, Milano, Ancona. Il Picolit veniva quindi apprezzato e consumato non solo in Italia, ma trovò tra i suoi grandi estimatori anche la Corte di Francia, la Corte papale e gli stessi Re di Sardegna, l’Imperatore d’Austria e lo Zar di Russia. Nell’Ottocento la produzione subì una fase di arresto, per poi ritornare vigorosa negli anni Settanta del XX secolo.
Il Picolit è caratterizzato da produzioni limitatissime dovute a una particolarità nello sviluppo degli acini che vanno incontro ad un parziale aborto floreale, lasciando il grappolo spargolo con acini più piccoli e più dolci. Oggi viene coltivato nella fascia collinare del Friuli Venezia Giulia, nelle province di Udine e Gorizia. La vendemmia 2006 è la prima a D.O.C.G. “Colli Orentali del Friuli – Picolit”: grazie al riconoscimento del particolar pregio, il Picolit è infatti la seconda D.O.C.G. della regione Friuli Venezia Giulia.
Colore: giallo paglierino carico. Giallo oro antico intenso, specialmente se invecchiato o affinato in legno.
Profumo: molto complesso, fruttato, spiccano note di frutta secca, albicocca e miele; note floreali di ginestra e tiglio.
Gusto: al palato dolce, armonico, piacevolmente grasso, equilibrato. Ottima gradazione alcolica. Retrogusto persistente con sensazioni fruttate in linea con l’apporto aromatico.
Abbinamenti: per le sue caratteristiche è un vino “da meditazione” da abbinare a pasticceria secca o formaggi stagionati come il “formadi frant”, antico prodotto caseario friulano.
Temperatura di servizio: 12°C.

Bianco

Vino a denominazione di origine ottenuto tramite vinificazione di una o più varietà a bacca bianca tra quelle precedentemente descritte (esclusi Traminer aromatico e Malvasia). Le sue caratteristiche dipendono dal tipo di uve utilizzate. Al palato è secco.

Dolce

Vino a denominazione di origine ottenuto tramite vinificazione di una o più varietà a bacca bianca tra quelle precedentemente descritte. Il colore va dal giallo paglierino carico all’ambrato. Al palato è dolce, armonico con eventuale sentore di legno.

VINI ROSSI

Merlot

Vitigno a bacca nera è originario della zona di Bordeaux dove, assieme al Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, concorre alla produzione dei più famosi vini a livello mondiale.
E’ stato introdotto in Italia nel 1880 dal senatore Pecile e dal conte Di Brazzà, per diffondersi in un primo momento in Friuli e successivamente in Veneto.
In Friuli Venezia Giulia ha trovato sicuramente terra di elezione: punto fermo dell’enologia friulana, è oggi il vitigno a bacca nera più diffuso.
Colore: rosso rubino che si caratterizza per tonalità granate con l’invecchiamento.
Profumo: bouquet caratteristico con aroma che richiama amarena, lampone, mirtillo. Invecchiando, il bouquet si arricchisce di note speziate.
Gusto: strutturato, sapido. Invecchiando si affina acquistando complessità.
Abbinamenti: è indicato per piatti di carni rosse, arrosto, pollame, coniglio e formaggi semistagionati.
Temperatura di servizio: 18°C.

Cabernet

Vino ottenuto tramite vinificazione congiunta di uve di Cabernet Franc e Sauvignon. La prevalenza di note fruttate o erbacee dipende dal rapporto tra le due uve.
Colore: rosso intenso, granato se invecchiato.
Profumo: vinoso, intenso, caratteristico.
Gusto: asciutto, di corpo, armonico, piacevolmente erbaceo.
Abbinamenti: carni rosse, alla griglia o ai ferri o arrosti.
Temperatura di servizio: 18-20°C.

Cabernet Franc

Vitigno originario della Gironda francese è giunto in Italia e in Friuli, dove attualmente ha grande diffusione, nei primi decenni del 1800. Produce un’uva che viene vinificata in purezza o assemblata con Cabernet Sauvignon o Merlot. Fra le varietà a bacca nera è la seconda più diffusa in regione.
Colore: rosso rubino tendente al violaceo, granato se invecchiato.
Profumo: aroma intenso erbaceo e vinoso, intenso.
Gusto: pieno, tannico, erbaceo. Se invecchiato perde le note erbacee arricchendosi di importanti sfumature.
Abbinamenti: da giovane si sposa bene con le carni fredde. Invecchiato è un grande vino d’arrosto, in particolare si abbina a selvaggina e cacciagione, formaggi a pasta dura e stagionati.
Temperatura di servizio: 18-20 °C.

Cabernet Sauvignon

Vitigno originario di Bordeaux dove rappresenta la componente principale dell’uvaggio di alcuni dei più prestigiosi vini del mondo. Contrariamente alla situazione francese, la sua diffusione è scarsa in Italia, pur con una buona presenza in Friuli Venezia Giulia, dove la sua coltivazione è massima.
Colore: rosso rubino tendente al violaceo, granato se invecchiato.
Profumo: aroma intenso, inizialmente erbaceo con sentori di mirtillo e lampone. Vino da invecchiamento con bouquet che evolve con note di vaniglia, liquirizia, spezie.
Gusto: al palato è pieno e vellutato specie se affinato in barrique.
Abbinamenti: Ottimo con arrosti, pollame o formaggi a pasta dura.
Temperatura di servizio: 16-18 °C.

Pinot Nero

Vitigno di origine francese. E’ uno dei vitigni a bacca nera più pregiati e anche più difficili al mondo. La sua zona di origine è la Borgogna, regione situata nel centro-est della Francia.
Colore: colore rosso rubino, granato se invecchiato.
Profumo: aroma delicato fruttato, complesso che evolve e si impreziosisce a seguito di invecchiamento ed affinamento in legno.
Gusto: vino di grande struttura, al palato vellutato, rotondo, mai aggressivo.
Abbinamenti: vino da carni bianche o rosse, arrosti e formaggi freschi.
Temperatura di servizio: 18-20 °C.

Schioppettino

Vitigno autoctono friulano, conosciuto anche col nome di Ribolla nera, probabilmente originario della zona di Prepotto.
L’origine del nome è incerta, probabilmente il nome onomatopeico, deriva dal fatto che lo Schioppettino, caratterizzato da elevata acidità fissa, dopo essere stato imbottigliato da giovane e aver quindi completato la fermentazione malolattica in bottiglia, diventava leggermente frizzante, dando l’impressione, sia all’udito che in bocca, di scoppiettare a causa dell’anidride carbonica sviluppata. Si suppone inoltre che lo “schioppettare ” fosse prodotto dall’uva matura alla masticazione, caratterizzata da una buccia tesa e spessa.
Attualmente il vitigno è coltivato principalmente nel comune di Prepotto all’interno del quale è stata riconosciuta, con decreto del giugno 2008, la sottozona denominata “Schioppettino di Prepotto”.
Colore: rosso rubino con intense note violacee, che calano d’intensità con l’invecchiamento.
Profumo: aroma tipico di frutti di bosco, mora selvatica, lampone e mirtillo, intenso. Si mescola con una nota speziata che ricorda il profumo del pepe verde.
Gusto: complesso ed elegante, intenso, speziato, caratterizzato da un’ottima corrispondenza gusto-olfattiva. Affinato in legno è di buona struttura con un’impronta aromatica estremamente complessa.
Abbinamenti: vino da accompagnare ai piatti tipici della cucina friulana, carni rosse, selvaggina e formaggi a media stagionatura.
Temperatura di servizio: 16-18 °C.

Refosco dal Peduncolo Rosso

Vitigno della grande famiglia dei Refoschi, il Refosco nostrano è da sempre diffuso in tutto il Friuli, specialmente in provincia di Udine. Con la diffusione dei vitigni nobili quali Cabernet e Merlot, il vitigno è andato quasi scomparendo. Le prime tracce della sua coltivazione si collocano nei comuni di Torreano e Faedis, ma le origini del vitigno restano tuttora incerte. L’area più settentrionale della DOC Friuli Colli Orientali è stata riconosciuta sottozona del vino prodotto da uve di Refosco Nostrano, il “Refosco di Faedis”.
Colore: rosso rubino intenso con evidenti riflessi violacei, tendenti al granato con l’invecchiamento.
Profumo: leggermente erbaceo con sentore di prugna secca e mora selvatica. La sfumatura originale, che ne testimonia l’assoluta tipicità, è rappresentata dall’evidente mineralità.
Gusto: lievemente erbaceo, sapido, esalta sensazioni di freschezza e tannicità.
Abbinamenti: indicato per la cucina tipica regionale.
Temperatura di servizio: a 18°C.

Pignolo

Antico vitigno a bacca nera originario del Friuli. Si ritiene che già prima del 1600 fosse conosciuto e coltivato, in particolare nei territori di Albana, Premariacco, Prepotto e Rosazzo. Nasce tra i vigneti dell’Abbazia di Rosazzo, molto probabilmente già coltivato dai monaci Benedettini. Fu grazie all’opera di recupero partita nel 1978 delle uniche due viti rimaste presso l’Abbazia che venne salvato da sicura estinzione. Oggi viene ancora prevalentemente coltivato nella sua zona d’origine. Le uve di rarità e finezza eccezionali danno un vino da invecchiamento, “di lusso” – come scrisse nel 1930 Dalmasso – tannico, caratterizzato da intensi profumi.
Colore: rubino intenso, granato se invecchiato.
Profumo: aroma delicato, complesso, gradevole con sentori di frutta rossa matura con una leggera nota speziata che si impreziosisce di mille sfumature a seguito di affinamento in legno.
Gusto: pieno, rotondo, tannicità avvolgente. Di grande personalità e carattere.
Abbinamenti: se invecchiato è perfetto con carni alla brace, selvaggina, formaggi stagionati, salumi speziati.
Temperatura di servizio: 20°C.

Tazzelenghe

Vitigno friulano, la cui area di produzione rimane circoscritta a questa regione e in particolar modo alle colline di Buttrio, Manzano, Rosazzo e Cividale del Friuli. Vitigno che assieme al Pignolo e allo Schioppettino è stato salvato da perdita sicura con regolamento CEE del 1978 che ha inserito tali vitigni tra quelli autorizzati nella provincia di Udine. Il nome derivante dal dialetto friulano tacelenghe, significa letteralmente “taglia lingua”, a causa delle caratteristiche elevata acidità e tannicità iniziale, che si mitiga fino a perfetto equilibrio di sensazioni dopo alcuni anni di affinamento.
Colore: rosso rubino carico, con l’invecchiamento acquista sfumature violacee.
Profumo: aroma ricco e personale con eleganti note fruttate. Con l’invecchiamento emerge un bouquet fine, particolare, estremamente complesso.
Gusto: giovane dal gusto duro e robusto, dopo un lungo periodo di affinamento in legno si ammorbidisce offrendo bouquet ampio e vellutato.
Abbinamenti: vino da carni grasse, insaccati, selvaggina, piatti tipici della cucina regionale.
Temperatura di servizio: 18- 20°C.

Rosso

Vino a denominazione di origine ottenuto tramite vinificazione di una o più varietà a bacca nera tra quelle precedentemente descritte. Le sue caratteristiche dipendono dal tipo di uve utilizzate. Al palato è secco e corposo.

Refosco Nostrano

Vitigno della grande famiglia dei Refoschi, il Refosco Nostrano è da sempre diffuso in tutto il Friuli, specialmente in provincia di Udine. Con la diffusione dei vitigni nobili quali Cabernet e Merlot, il vitigno è andato quasi scomparendo. Le prime tracce della sua coltivazione si collocano nei comuni di Torreano e Faedis, ma le origini del vitigno restano tuttora incerte.
Colore: rosso rubino intenso.
Profumo: leggermente erbaceo con sentore di prugna secca e mora selvatica.
Gusto: lievemente erbaceao, di modesta alcolicità, leggermente tannico.
Abbinamenti: indicato per la cucina tipica regionale.
Temperatura di servizio: a 18°C.