Cenni storici
L’origine più accreditata del nome Premariacco lo fa derivare da “Praedium Mari”, ovvero “possesso di Mario”. Si chiamava Mario – secondo la leggenda – uno dei soldati romani (poi trasformatisi in pacifici coloni) che presidiavano il ponte sul Natisone, fondamentale accesso da sud per Cividale; ponte ancor oggi chiamato “Ponte Romano”, che attraversa il fiume dove si incassa tra le rocce, in un contesto ambientale (il tratto meridionale della forra del Natisone) di eccezionale bellezza. Secondo la tradizione, Premariacco avrebbe dato i natali a tre personaggi illustri.
Agli inizi dell’era cristiana, Cornelio Gallo, guerriero romano, poeta e letterato illustre. Attorno al 740, nacque qui Paolino patriarca di Aquileia, consigliere di Carlo Magno ed una delle maggiori persona- lità del suo tempo; ed infine, verso il 1300, Fiore dai Liberi, inventore del “fioretto”, arma bianca che oggi campeggia nello stemma del Comune.
Nelle colline a sud del capoluogo, la vite e il vino sono l’attività prevalente; in particolare nella frazione di Ipplis, i cui vigneti si congiungono senza discontinu- ità a quelli di Spessa di Cividale. La fama dei vini di Ipplis ha radici assai lontane, tanto da essere cantata dal Madrisio nei suoi “Poemi conviviali”.
Tutta la sua storia ruota attorno alla Rocca Bernarda, antichissima villa incastellata del XVI secolo, ancora perfettamente conservata, che domina imponente un paesaggio nel quale la vite rappresenta da secoli l’elemento primario e dove il Picolit, orgoglio enologico del Friuli, raggiunge vette di vera eccellenza.
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